Nome conosciuto ovunque e legato a un prestigioso vino, il Chianti è un territorio condiviso tra le province di Firenze e di Siena. La natura e la mano dell’uomo hanno modellato le sue dolci colline in un’armoniosa alternanza di vigne, ulivi e boschi. Un paesaggio unico al mondo costellato di borghi medievali, castelli, antiche pievi, monasteri e abbazie, ville e casali, che si susseguono in un fantastico itinerario…
TAVARNELLE VAL DI PESA e SAN DONATO IN POGGIO
Tavarnelle deve il suo nome alle “tabernulae“, i luoghi di sosta e ristoro lungo la via Cassia che univa Firenze a Siena e quindi a Roma. Interessanti le numerose chiese e pievi del territorio. A una estremità dell’abitato si trova la chiesa di S. Lucia al Borghetto (XIII sec.) un ex convento francescano in stile gotico che conserva un pregevole Crocifisso di scuola trecentesca e una Annunciazione di Neri di Bicci.
Poco fuori Tavarnelle, lasciata la via Cassia, si giunge a Morrocco dove è visitabile la chiesa di S. Maria del Carmine, costruita nel ‘400 e poi largamente rimaneggiata. All’interno sono conservati una Annunciazione in terracotta invetriata alla maniera di Andrea della Robbia e una serie di frammenti di affreschi quattrocenteschi. Poco distante da Morrocco si trova l’antica pieve romanica di S. Pietro in Bossolo. Nella canonica è stato allestito il Museo di Arte Sacra dove vengono conservate opere provenienti dalle chiese dei piccoli nuclei abbandonati. Tra le opere più importanti ricordiamo una serie di tavole eseguite nel 1473 da Neri di Bicci per la chiesa di S. Maria al Morrocco e una pala con la Madonna e il Bambino tra S. Martino e S. Sebastiano del cosiddetto Maestro di Tavarnelle.
Nel territorio di Tavarnelle merita certamente una visita San Donato in Poggio. Si tratta di un borgo medievale che conserva ancora notevoli resti della cinta muraria, edifici due-trecenteschi, il rinascimentale palazzo Malaspina, la chiesa di S. Maria della Neve (XV sec.) in stile gotico e la pieve romanica di San Donato che conserva un bel fonte battesimale in terracotta invetriata di G. della Robbia. Sulla strada che dalla Sambuca porta a Greve, si incontra l’imponente Badia a Passignano fondata nel 1049 dai monaci dell’ordine vallombrosano. Immersa nella campagna, circondata da un’intensa coltivazione di olivi, l’abbazia colpisce per il suo aspetto simile ad una fortezza con le mura e le torri merlate. Tra le numerose opere d’arte conservate nell’abbazia vanno ricordati gli affreschi del Passignano (1601) nella cappella maggiore della chiesa e soprattutto l’Ultima Cena affrescata da Domenico e Davide Ghirlandaio (1476-77) nel refettorio del monastero.
GREVE IN CHIANTI
Greve si sviluppò fin dal XIII sec. come “mercatale” dei principali castelli della zona. La piazza principale di Greve, dall’originale forma di triangolo irregolare delimitato da bellissimi loggiati, è ancora oggi un importante punto di scambio, in particolare in occasione della Mostra Mercato del Chianti Classico che si svolge ogni anno a settembre.
Domina Greve il castello di Montefioralle che mantiene ancora intatta la struttura originale di borgo medievale con una stretta strada che gira anularmente fino a raggiungere la chiesetta di S. Stefano, dove si conserva un’interessante Madonna col Bambino duecentesca. Notevoli anche i castelli di Uzzano, Verrazzano, Vicchiomaggio e Lamole. Poco distante da Greve, in direzione di Panzano, si trova la villa di Vignamaggio dove, secondo la tradizione, sarebbe nata Monna Lisa resa celebre da Leonardo. La pieve romanica di Panzano o di S. Leolino, risalente al X sec., conserva importanti opere d’arte tra le quali una preziosa tavola con la Madonna in trono, i SS. Pietro e Paolo e storie dei due santi attribuita a Meliore di Jacopo (XIII sec.).
CASTELLINA IN CHIANTI
Castellina in Chianti è un comune della provincia di Siena, arroccato su una collina. Situato sulla via Chiantigiana, il borgo è di origine etrusca e, durante i secoli, è stato distrutto e ricostruito per ben due volte, a causa della sua posizione strategica e delle frequenti guerre di potere tra Siena e Firenze. Che Castellina in Chianti sia stato costruito su un luogo strategico, si deve agli Etruschi, di cui il tumulo di Montecalvario, ne è il simbolo del passaggio e rappresenta una delle scoperte archeologiche più importanti di tutto il Chianti. La Chiesa di San Salvatore, di origini medievali, è stata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruita al termine del conflitto in stile neo-romanico. All’interno si trova il corpo di San Fausto, il protettore del Chianti, invocato durante la vendemmia e nei momenti di siccità. Il Museo Archeologico del Chianti Senese si trova in Piazza del Comune, nel centro storico di Castellina in Chianti. Qui, si trovano molti reperti provenienti da tutto il Chianti e i ritrovamenti avvenuti presso le tombe etrushe di Montecalvario.
RADDA IN CHIANTI
Radda in Chianti è un bellissimo borgo medievale racchiuso tra mura di cinta e situato su un colle, tra la Valle dell’Arbia e della Pesa. Il paese conserva la pianta originaria, con stretti vicoli che sbucano nella piazza del paese, dove si trova la Chiesa di San Niccolò, in stile romanico, conosciuta per il suo crocifisso ligneo del XV secolo. L’adiacente Convento dei Francescani di Santa Maria del Prato che deve il suo nome ad un piccolo oratorio sorto proprio su di un prato, divenuto famoso per un’immagine mariana ritenuta miracolosa e meta di molti pellegrini. Oggi, il convento è stato restaurato e acquistato dal Consorzio del Vino Chianti Classico.
Vicino a Radda in Chianti si trova il Castello di Volpaia, eretto durante l’epoca delle guerre tra Siena e Firenze, come castello difensivo. Nel 1555, quando iniziò per il Chianti un lungo periodo di pace, perse la sua originaria funzione; le sue mura così vennero ridotte e all’interno furono costruite delle abitazioni.
GAIOLE IN CHIANTI
Situata ad est di Radda, Gaiole è un borgo molto suggestivo, sulla riva del torrente Massellone. Non essendo mai stata forticata, del suo borgo antico sono rimasti solo alcuni edifici, ma comunque è una cittadina molto graziosa e ospitale. Molto belli da visitare sono il vicino Castello di Vertine, la Pieve e il Castello di Spaltenna e il famoso Castello di Brolio, dove il Barone Bettino Ricasoli inventò la formula del Chianti nel 1872.
CASTELNUOVO BERARDENGA
La città di Castelnuovo Berardenga si trova ai confini meridionali del Chianti Classico a meno di 20 km da Siena. Il territorio è compreso tra i fiumi Ombrone e Arbia. Il nome Berardenga deriva dal conte Berardo di stirpe franca, vissuto nella seconda meta del X secolo. La città fu costruita come “Castel Nuovo” da Siena nel 1366, in quanto prezioso avamposto di confine e di Siena seguì le sorti, passando sotto il dominio del Granducato mediceo dopo il 1555. Della fortificazione originale rimane oggi l’alta torre in Piazza Petrilli che dal 1755 venne utilizzata come torre dell’orologio. Al centro del paese si trova lo splendido vicolo dell’Arco, caratterizzato da ripide scale in pietra e sormontato da un arco timpanato con un elegante bassorilievo. Vicino si trova la Chiesa di San Giusto e Clemente costruita a metà dell’Ottocento in stile neoclassico. All’interno è conservata una Madonna con Bambino e angeli di un artista senese del Rinascimento. Poco distante c’è la Chiesa della Madonna del Patrocinio che conserva una venerata Madonna in terracotta invetriata del XIV secolo, ritrovata tra le rovine del castello dove oggi sorge il Vicolo dell’Arco. Un’altra attrazione di Castelnuovo Berardenga è certamente la Villa Chigi Saracini, costruita alla metà dell’Ottocento e circondata da un giardino all’italiana e da un parco all’inglese. La villa fu voluta dal conte Guido Saracini, grande cultore della musica e fondatore dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Da vedere anche il Museo del Paesaggio, che presenta una ricca documentazione sia scritta che grafica sulla storia del paesaggio senese. In più è stata allestita una sezione archeologica che conserva i reperti archeologici provenienti dalle zone comunali.
SAN CASCIANO IN VAL DI PESA
Proprietà dei Vescovi fiorentini fin dalla sua fondazione, San Casciano fu annessa alla Repubblica fiorentina nel XIII secolo e successivamente fu fortificata divenendo un castello di difesa dai pericoli provenienti dalla campagna senese. Rimangono ancora oggi tracce consistenti della cinta muraria e delle torri medievali. Il Museo di San Casciano, con le sue due sezioni di arte Sacra e archeologica, accoglie pregevoli opere d’arte provenienti dal territorio. Il dossale attribuito a Coppo di Marcovaldo rappresentante San Michele Arcangelo e storie della sua leggenda e la Madonna col Bambino di A. Lorenzetti sono certamente le due opere più importanti. Tra i principali monumenti, la Collegiata e la chiesa della Misericordia (o S. Maria al Prato) che conserva un ricco patrimonio di opere d’arte tra le quali un Crocifisso di Simone Martini. Numerose le chiese presenti sul territorio che testimoniano l’importanza di S. Casciano nel medioevo e che meritano una visita tra cui la pieve di S. Cecilia a Decimo poco fuori il centro abitato, la pieve romanica di S. Giovanni in Sugana in direzione di Cerbaia e la pieve di S. Stefano a Campoli (databile 903) nei pressi di Mercatale Val di Pesa.
(dal sito di FirenzeTurismo)